“Parlare d’innovazione su di un prodotto così tradizionale come il presepe è sempre cosa difficile”.
“Da molti l’arte del presepe viene considerata un passatempo, un hobby, del resto in ogni parte del mondo, laddove vi è “Cristianità”, il presepe è visto come un oggetto “occasionale”, legato solo al periodo natalizio, e soprattutto “fatto in casa”. Napoli invece è l’unico luogo al mondo dove il presepe è diventato Arte, dando vita ad un vero e proprio mestiere, quello del presepista”.
Biagio Roscigno è riuscito a materializzare per sè quello che è un sogno comune a tante persone: trasformare una propria passione nel lavoro quotidiano di una vita. Incontrandolo in bottega, bastano davvero pochi minuti, parlandoci, per capire quanto profondo sia l’amore (perché di questo si tratta) che lui nutre per l’arte presepiale. Un sentimento nato da bambino, ad otto anni Biagio già percepisce forte il legame con le suggestioni di quelle storie millenarie “scolpite nel legno”, così come è tanta anche la fascinazione esercitata dalla stessa “materia prima”. Gli attrezzi, gli odori, le atmosfere che girano intorno alla realizzazione di un presepe fanno il resto, imprimendosi fin dentro l’anima di quel ragazzino napoletano che sembrava aver chiaro fin da allora il suo futuro professionale. Nei primi anni Novanta, Biagio è l’unico studente, nell’Istituto Magistrale che frequenta, ad iscriversi ad un corso gratuito “informativo” sull’arte presepiale che la stessa scuola organizza in collaborazione con la sezione napoletana dell’associazione “Amici del Presepe”: risulterà essere questa una tappa fondamentale per l’avvio della sua successiva attività artigiana.
Riconoscimenti e soddisfazioni non tardano ad arrivare: l’anno è il 2000 e Biagio ha 22 anni quando viene invitato per la prima volta ad esporre un suo presepe a Palazzo San Giacomo, nella Sala della Giunta Comunale di Napoli. Molti però all’inizio credono che dietro la bellezza e la perfezione dei lavori di quel giovane artigiano si nascondano in realtà “le mani” di qualche più abile ed anziano padre o nonno presepaio; per tale motivo venne nominata in Comune un’apposita commissione (di architetti e storici dell’arte) che seguì i lavori in bottega di Biagio per verificare che fosse davvero lui l’autore di opere di tale straordinaria portata. Sarà questo un vero trampolino di lancio verso sempre diverse e più numerose opportunità espositive attraverso le quali Roscigno ha possibilità di farsi conoscere ad un pubblico sempre più vasto di amanti, collezionisti e addetti al settore: dopo Palazzo San Giacomo, negli anni successivi espone al Castel dell’Ovo, nella Chiesa di Santa Maria la Nova, la Casina Vanvitelliana, il Parco di Capodimonte, San Domenico Maggiore, gli uffici della Questura. Poi arrivano gli inviti dell’Istituto Italiano di Cultura con le esposizioni a Budapest, ed in un crescendo di notorietà e gratificazioni Biagio Roscigno giunge nel 2015 a realizzare una scenografia presepiale monumentale in occasione del Giubileo della Misericordia presso la Cattedrale di Saint Patrick a New York, e dello stesso anno è l’incarico, su commissione della Regione Campania, di realizzare il presepe poi donato ed esposto presso la Presidenza della Repubblica Italiana.
I risultati professionali ai quali giunge in breve tempo Biagio, da autodidatta e senza “tradizioni di famiglia” alle spalle, ha qualcosa di ancor più straordinario se solo si pensa all’estrema difficoltà che da sempre incontra chi vuole intraprendere un’attività professionale dentro ambiti, come è anche quello dell’Arte Presepiale a Napoli, caratterizzati prevalentemente da piccole imprese familiari, dove dunque conoscenze e saperi vengono con più difficoltà condivisi e trasmessi ad apprendisti “estranei”.
Nel corso del tempo Biagio Roscigno allarga ancor più le sue competenze ed il campo d’intervento professionale, affiancando così all’attività di realizzazione di scenografie artistiche presepiali, anche quella di conservazione e restauro di opere lignee ed in terracotta policroma, insieme a servizi di valutazione di oggetti d’arte.
“Ho scelto di restare nella Sanità per incentrare qualcosa di bello nel posto in cui sono nato, ed in un palazzo bello come questo che è un po’ il biglietto da visita dell’intero quartiere”:
Biagio è nato nella Sanità e lì ha scelto di impiantare anche la sua attività professionale, in uno dei Palazzi Storici Settecenteschi più belli di Napoli: “Palazzo dello Spagnolo”. Ma a questo suo “delocalizzarsi” fisicamente rispetto a quei luoghi della città oramai ascritti nell’immaginario di tutti come “Strade del Presepe” (San Biagio dei Librai-San Gregorio Armeno), non è corrisposto una perdita di legami, contatti e collaborazioni con gli Artigiani Storici di quella zona, con i quali di frequente collabora per la realizzazione di presepi (commissionati per lo più da importanti Istituzioni) nei quali lui realizza le scenografie e gli altri Artigiani i pastori.
Prima di metter su bottega alla Sanità, Biagio Roscigno svolgeva la sua attività artigiana in una sede a Secondigliano, ottenuta grazie ad una sorta di “baratto” dall’alto contenuto sociale e culturale: in cambio degli spazi concessi da una Cooperativa sociale, Biagio s’impegnava ad offrire percorsi formativi sull’artigianato presepiale a ragazzi del quartiere. Una dimensione sociale che non ha abbondato nemmeno dopo il “ritorno a casa” alla Sanità, visto che ancora oggi tiene corsi di formazione (spesso a “titolo volontario”) per ragazzi in condizioni di svantaggio sociale, disabili, stranieri immigrati, tossicodipendenti in recupero, su richiesta di Enti, Associazioni e Cooperative che operano nel Terzo Settore.
“Parlare d’innovazione su di un prodotto così “tradizionale” come il presepe è sempre cosa difficile, però posso affermare di aver introdotto un personale tipo di lavorazione per quanto attiene la patina, la colorazione, l’invecchiamento delle strutture che costruisco, che si differenzia in modo notevole rispetto agli altri presepi che si realizzano e vendono in città”,
una caratteristica questa che non è passata inosservata ai tanti collezionisti di arte presepiale che oggi identificano proprio in questa speciale patinatura il “segno di riconoscimento” e dunque di originalità, dell’operato artistico di Biagio Roscigno. Per raggiungere un tale grado di “realtà” nelle architetture delle sue opere, Biagio “studia ogni giorno” Napoli, dopo aver studiato e conseguito anche una Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali; tutto ciò gli ha permesso nel tempo di maturare una straordinaria competenza sugli aspetti storici, estetici, architettonici degli edifici e dei luoghi che va a realizzare nelle sue scenografie presepiali:
“Io mi reputo fortunato ad essere nato a Napoli: quando ho bisogno di ispirazione io semplicemente cammino, chiudo bottega e vado in giro per la città, soprattutto per il Centro Storico. E camminando per Napoli si riesce a percepire l’energia che ti trasmette la città: vuoi per il Vesuvio, vuoi per il clima, vuoi per il mare, vuoi per i profumi, vuoi per l’energia delle persone che incontri, immagina i venditori che danno “la voce” ai clienti, in quel momento è teatro a cielo aperto. Poter vivere tutto questo è una vera fortuna per chiunque abbia un animo artistico in grado ovviamente di percepirlo, di saperlo acchiappare e fare tuo”.
Roscigno rigetta dunque il “manierismo”, guarda e studia la realtà napoletana di ieri e di oggi per ricrearla fin nei più minimi particolari: finanche l’osservazione delle macchie di umidità, del modo in cui la luce si riflette sugli edifici, un muro scrostato incrociato durante una passeggiata nel quartiere, divengono occasioni “quotidiane” di studio da dover poi trasporre nelle sue produzioni:
“Io credo molto nel concetto rinascimentale di bottega: è da lì che sono usciti personaggi come Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Botticelli, Raffaello, quindi da quel luogo che era prevalentemente di pratica sono però uscite anche menti che hanno poi architettato, costruito, sono divenuti ingegneri. Quindi oggi con la conoscenza della storia dell’arte, della storia della città, delle tradizioni popolari, si può riuscire a creare un prodotto migliore”.
E nel suo caso anche quasi del tutto inedito.
Poiché non è facilmente riscontrabile nell’artigianato presepiale un livello di così alta cura e attenzione alle “fonti” ed ai “contesti” come quello che raggiunge in fase progettuale e realizzativa Biagio Roscigno, il cui approccio “scientifico” al lavoro sta indiscutibilmente ancor più innalzando, a livelli culturali d’eccellenza, l’antica e nobile arte presepiale partenopea.
- Conservazione e restauro opere lignee ed in terracotta policroma
- Realizzazione di scenografie artistiche presepiali
- Valutazione oggetti d’arte
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