L’Associazione Italiana Amici del Presepio fu fra le prime associazioni a nascere, a livello nazionale, dopo la conclusione dei tragici avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale. Correva l’anno 1953 e l’Associazione venne fondata per volontà di un gruppo di appassionati presepisti romani, ma l’interesse culturale diffuso, unito ai legami religiosi ed emozionali forti che la quasi totalità degli italiani nutriva verso il presepe, fecero nascere in brevissimo tempo numerose altre sedi associative in giro per l’Italia.
La sede partenopea dell’Associazione Italiana Amici del Presepio svolge la sua attività in uno scenario cittadino e culturale “unico” a livello nazionale e mondiale, dal momento che solo a Napoli si è venuto costituendo nel tempo, attorno alla realizzazione delle scenografie e delle figure presepiali (i “pastori”), un vero e proprio comparto produttivo artigianale artistico di qualità:
“Il Presepe nell’accezione comune è un “modello” di una Natività, ma a Napoli il Presepe si è fatto “Arte” a partire dal Settecento con il “Presepe Cortese” realizzato alla corte dei Borboni, per la cui realizzazione venivano chiamati i maggiori scultori dell’epoca come ad esempio Giuseppe Sanmartino, l’autore del “Cristo Velato”, che realizzava anche pastori. E’ a Napoli quindi che il Presepe, da fenomeno popolare si tramuta anche in fenomeno artistico. Sono tanti i paesi al mondo che hanno in uso la tradizione del Presepe, ma mentre per tutti loro esso rappresenta un “sacramentale” che rinasce ogni volta a Natale, solo a Napoli invece il presepe è “sempre vivo”, per tutta la durata dell’anno”
E’ Bruno Perchiazzi, Presidente della sede napoletana dell’Associazione, Vicepresidente operativo di quella nazionale e membro del Consiglio Nazionale ad accompagnarci, con contagiosa passione e straordinaria competenza, in questa breve introduzione dell’Associazione Italiana Amici del Presepio:
“Negli anni Ottanta cominciarono ad arrivare a Napoli i “pastori cinesi” e la nostra Associazione si fece promotrice di diverse iniziative a contrasto di questo “dissacrante” fenomeno commerciale. E’ in quegli anni che iniziano ad essere organizzati i primi corsi associativi di Tecniche Presepiali riprendendo le modalità esecutive, i materiali utilizzati nel Settecento come le sete di San Leucio, i bottoncini d’argento, gli occhi di vetro, le anime interne in ferro dei pastori, l’uso esclusivo di sugheri ecc.; così facendo abbiamo ricucito e dato nuovo lustro alla “Dignità presepiale”. Ed è un nostro vanto associativo quello di aver formato, con quei corsi, diversi futuri artigiani presepiali”
Nel corso degli anni i soci napoletani hanno saputo affiancare all’impegno “culturale” anche quello “sociale”, facendo così assumere al Presepe ed all’Arte presepiale i caratteri anche di veri e propri “strumenti educativi”:
“Noi teniamo abitualmente corsi nelle carceri, ed intorno alla realizzazione di questo “modellino” di Natività, intorno ai pastori, si abbatte qualsiasi barriera socioculturale, non ci sono più 20 detenuti e due docenti che li formano, ma un gruppo di amici che insieme cercano di risolvere problemi tecnici su come modellare un dito o realizzare una botte. Ed è ulteriore vanto della nostra Associazione quello di aver avviato al lavoro alcuni ex detenuti ed avere fra i nostri soci persone ancora in regime carcerario. A tutto ciò si affiancano poi le attività indirizzate alle scuole, con i laboratori specificamente ideati per i bambini delle scuole elementari, ed il concorso scolastico “Il Mio Presepe”, giunto alla sua 27° edizione; per i giovani invece che hanno meno di 30 anni abbiamo realizzato in passato dei corsi gratuiti riconosciuti dalla Regione Campania”
Il gruppo di soci che afferisce alla sede napoletana dell’Associazione Italiana Amici del Presepio è particolarmente variegato, e come avviene in diversi altri ambiti culturali di Napoli, intorno a questa comune “passione” si vanno aggregando persone di diversa estrazione sociale e differenti percorsi di vita, che si sono ritagliati propri specifici ruoli e competenze:
“I nostri soci sono tutti appassionati, alcuni soci nutrono anche una personale vocazione alla vendita, considerando che in media ogni socio va realizzando 4/5 presepi l’anno per diverse mostre e che successivamente ad esse nasce la necessità di trovare definitiva collocazione all’opera realizzata. Altri soci sono invece interessati ad attività di “ricerca storica” sul Presepe, veri “esperti” di Storia Presepiale, che da oltre vent’anni conducono ricerche sui diversi aspetti connessi all’ambito presepiale”
Oltre all’appuntamento annuale (divenuto trentennale e con numeri di presenza da capogiro: 80.000 visitatori nell’arco di un mese), della “Mostra di Arte Presepiale” che si tiene nel Complesso Monumentale di San Severo al Pendino, esposizioni ed iniziative promosse dall’Associazione travalicano abitualmente i confini cittadini napoletani e nazionali: Stati Uniti, Irlanda, Francia, Austria, Spagna, Germania, Polonia, diverse regioni italiane, altre province campane:
“E’ soprattutto all’estero che colpisce la portata artistica delle nostre produzioni, ne riconoscono l’altissima qualità, ne riconoscono l’arte e il lavoro attento che vi è dietro la loro realizzazione. Io ho visto stranieri piangere letteralmente dinanzi ad alcune scenografie realizzate e questa è una cosa che noi napoletani spesso fatichiamo a capire, perché siamo così “abituati” a vedere cose belle, monumenti belli, opere d’arte, che arriviamo al paradosso di non riuscire più ad apprezzarle a pieno, non ci facciamo quasi più caso. Mentre all’estero, il fascino evocativo del Presepe Napoletano lo subiscono tutti.”
L’attività svolta in questi anni dalla sede napoletana dell’Associazione Italiana Amici del Presepio è stata di importanza fondamentale nel preservare l’unicità del Presepe Napoletano, sia dal punto di vista culturale che delle tecniche realizzative.
Molti degli attuali artigiani presepiali partenopei hanno mosso i loro “primi passi” proprio grazie alla “guida” che per il tramite dei suoi corsi e delle sue iniziative da sempre l’Associazione offre.
Le mostre internazionali alle quali l’Associazione prende regolarmente parte con le creazioni dei suoi soci, hanno svolto e svolgono un ruolo centrale nel promuovere l’arte presepiale napoletana “tutta” all’estero.
Dovrebbero bastare dunque già solo questi tre fondamentali “contributi” offerti dall’Associazione per spingere Istituzioni, Enti Camerali ed Organizzazioni di rappresentanza artigiane a stringere insieme ad essa un vero e proprio “patto strategico comune” per la promozione e la valorizzazione dell’arte presepiale, in quanto “patrimonio culturale” della città e “prodotto locale d’eccellenza” dell’artigianato napoletano.