“Ai tempi di mio padre, quando io ero piccolo e da lui imparavo il mestiere, il mercato era totalmente diverso: si lavoravano e producevano per anni sempre gli stessi oggetti; a quei tempi ad esempio ricevevamo commesse dall’Austria, per collane di madreperla e cristalli, che duravano anni. Lo stesso accadeva con i bracciali in avorio. Ora no, ora bisogna cambiare continuamente, bisogna darsi da fare e inventarsi sempre cose nuove per suscitare interesse nella clientela”
Salvatore Cataldo appartiene ad una famiglia giunta con lui alla terza generazione di artigiani: è il 1962, lui ha 12 anni, ed è già attivamente coinvolto nell’azienda del padre impegnata nella lavorazione di conchiglie, nella produzione di cammei; un’azienda familiare con 18 dipendenti che si muove all’epoca già in una prospettiva “globale”: fornitori in Africa, committenti in Grecia e Portogallo.
Quando negli anni successivi Salvatore darà vita alla sua di azienda artigiana, gli sarà chiara fin da subito la sua vocazione all’innovazione, la necessità di non restare imbrigliato dentro gli “standard” sia per quanto attiene i materiali utilizzati, che le tecniche di lavorazione e i prodotti da realizzare.
Un approccio che si dimostrerà essere nel tempo un’arma vincente: oggi, ad esempio, la necessità di innovare continuamente e rapidamente la tipologia di prodotti offerti, determina la quasi totale impossibilità di adottare “standard fissi” nei processi di lavorazione, ponendo così un problema non secondario ad aziende artigiane impegnate nella lavorazione di coralli, cammei, avori e pietre dure: l’incremento significativo e dunque antieconomico degli sfridi, i residui di lavorazione. Un problema al quale però Salvatore Cataldo aveva già trovato negli anni adeguata risposta, sviluppando un proprio personale percorso volto al recupero e riuso di questi residui; nulla dunque è mai andato perso nella sua bottega di tutte quelle preziose materie prime di cui si è servito e si serve per dare vita alle sue creazioni:
“l’artigiano bravo è quello in grado di creare utilizzando materiali e pezzi che gli altri considerano semplici scarti. Ed è un qualcosa che ti fa sentire veramente bene: perché così tu crei praticamente dal nulla”.
Per Salvatore le idee sul cosa creare gli nascono dall’osservazione, dallo studio dei materiali grezzi che acquista e che possono restare in bottega anche diverso tempo prima che l’intuizione giunga, prima che la scintilla scatti e lo spinga dunque a trovare la destinazione d’uso artistica più idonea per quella specifica materia prima:
“è il pezzo di materiale che mi suggerisce quello che poi devo realizzare”.
Ma un’altra grande fonte d’ispirazione per le sue creazioni Salvatore Cataldo la trova nel contatto e nella relazione con le persone: per lui tutti siamo portatori di un nostro stile, un nostro gusto personale, e dunque tutti possiamo essere di stimolo al processo creativo di un artigiano; parla, ascolta, interagisce, scherza, in uno spazio d’interazione che va oltre la bottega, il negozio e straborda nella strada, dove la sua quotidianità di artigiano incontra quella dei suoi clienti, dei conoscenti, di coloro i quali possono offrirgli una suggestione creativa attraverso una richiesta, un desiderio, un’opinione:
“è vivere qui che mi fa sentire bene e lavorare bene: parli, interagisci, scherzi con le persone, dimentichi così anche i problemi, le difficoltà del lavoro; non so se sia l’aria, il carattere delle gente, ma io mi sento felice facendo questo lavoro”
La bottega di Salvatore è stata nel tempo anche fucina che ha foggiato diversi giovani artigiani che grazie ai suoi insegnamenti hanno potuto dopo il periodo formativo avviare proprie attività lavorative autonome.
Anche tre dei suoi quattro figli hanno frequentato e ancora frequentano la bottega: seppur seguendo percorsi di studio e lavorativi differenti nessuno di loro ha mai scisso totalmente il cordone con l’attività artigianale di papà Salvatore e mamma Anna che nel processo di produzione ha il delicato compito di completare gli oggetti realizzati e confezionarli, oltre ad occuparsi anche della vendita diretta in negozio.
Salvatore Cataldo è un uomo appassionato del suo lavoro.
E’ un artigiano che vive in rapporto profondo con i materiali che lavora e trasforma.
Una persona radicalmente connessa con persone, usi e costumi del suo territorio.
Tre ingredienti culturali e umani imprescindibili per l’uomo, l’artista e l’artigiano.
Contatti:
Salvatore Cataldo
coralli, pietre dure, cammei
Corso Vittorio Emanuele, 106, 80059, Torre del Greco (Na)
+39 081.8817919