Il cammeo o cameo è una sorta di gioiello ottenuto attraverso l’incisione di una conchiglia o di una pietra stratificata. L’arte della lavorazione del cameo, detta anche glittica, consiste nel rappresentare scene mitologiche o divinità su pietra, su conchiglia o altro materiale adatto. L’incisione è un’arte molto antica risalente alla civiltà micenea in Grecia, che venne raffinata a Cipro e a Creta
La storia del cameo, del suo uso e della sua lavorazione può essere così riassunta:
XII sec a.C. – al declino della civiltà micenea, corrisponde anche il declino dell’intaglio sulle gemme
XI /VIII secolo a.C – rinacque grazie ai Greci, che si rivelarono più abili nella lavorazione dei micenei, l’arte dell’intaglio sulle gemme
III / II secolo a.C. – l’incisione in bassorilievo, fu perfezionata in seguito all’introduzione di materiali con più colori e con più strati, come la conchiglia sardonica e l’agata, provenienti dall’Arabia e dall’India. Il lavoro più importante di bassorilievo in sardonica di quel tempo è la tazza Farnese, un piatto da libagione conservato attualmente nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
1500 – partì la produzione in Europa dei cammei su conchiglia, poiché la principale conchiglia utilizzata (Cypraecassis rufa)per la realizzazione dei camei, fino ad allora non era conosciuta.
1800 – l’arte della lavorazione del cameo si sviluppò a Torre del Greco e si intreccia con quella del corallo, grazie all’arrivo di enormi quantità di conchiglie provenienti dall’Africa, in virtù della quale Torre del Greco riuscì a sopperire alla crisi della lavorazione del corallo che pesò sulle sue botteghe artigiane quando furono scoperti a Sciacca , in Sicilia, ricchissimi banchi di corallo. Ciò portò non solo una saturazione del mercato, ma anche ad uno spostamento geografico della sua lavorazione.
1876 – L’on.Giovanni Della Rocca, deputato della XII legislatura, ottenne il decreto con cui veniva istituito a Torre del Greco la Scuola d’Incisione sul Corallo e di Disegno artistico industriale, facendo così divenire la cittadina torrese divenne uno dei centri produttivi mondiali per la lavorazione del corallo e delle conchiglie, con l’intento di formare i giovani all’arte dell’incisione. La scuola napoletana, infatti, mantiene ancora oggi il primato per le più avanzate lavorazioni del cameo e del corallo soprattutto nella zona già citata di Torre del Greco.
La lavorazione del cameo avviene in diverse fasi:
si inizia con la scelta della conchiglia adatta; quelle utilizzate per l’incisione sono la “sardonica” proveniente dai Caraibi o dalla Bahamas, che avendo di natura il fondo marrone rendono l’incisione più nitida; la “corniola” di origine Africana possiede un colore tendente al rosso.
Si procede poi con la scoppatura , ovvero si pratica un taglio sulla parte superiore e convessa della conchiglia “la coppa”.
L’artista passa poi alla segnatura e alla sagomatura del pezzo tagliato, praticando all’interno della coppa i contorni dei cammei.
C’è poi l’aggabbatura, che conferisce alla conchiglia la forma voluta. Successivamente i pezzi passano alla fase di messa in pece e di scrostatura, che viene fatta disegnare dall’incisore.
Con l’aiuto di bulini a punta larga si passa all’abbozzatura e ad un’ulteriore incisione. Infine si rifinisce, si lucida e si sgrassa, il pezzo lavorato , utilizzando i bulini più sottili.