Presepi

La lavorazione artistico/artigianale del Presepio

“ Era entrata nella bottega di Peppino Ascione, suo cugino, quello che faceva i Santi.   La bottega era piccola e i cinque o sei Santi, grandi, al naturale, di legno scolpito, la riempivano.

Veramente Peppino Ascione faceva loro solamente la testa, le mani e i piedi, di stucco, delicatamente dipinti: ma egli era il primo stuccatore di Santi dei Banchi Nuovi, che pure è il quartiere tradizionale dove si fanno  i Santi.

Quando occorreva, dipingeva anche i vestiti, sul legno, passandovi mollemente sopra il pennello intriso in una tinta assai ingenua: la tonaca azzurra della Madonna Immacolata cosparsa di stelle d’oro e d’argento, la tonaca bigia e il mantello azzurro del grande S. Giuseppe, la tonaca marrone del poverello di Assisi.

Ma preferiva, in verità, come tutto il popolo napoletano preferisce, le statue dei Santi vestite veramente, di lana o di seta, con una vera tonaca ricamata o trapunta, con un vero cordone………”

Matilde Serao

“ da… Allerta, sentinella”

L’arte presepiale napoletana è stata storicamente, e lo è tutt’oggi, veicolo di identificazione della “napoletanità”, ed è passata dall’essere un simbolo religioso ad uno strumento descrittivo della cultura napoletana, nella quale ogni cittadino si identifica e si sente rappresentato.

Il realismo è caratteristica di quest’arte, ed è stato ripreso sia  nelle rappresentazioni teatrali che nelle produzioni cinematografiche.

La storia del Presepio napoletano può essere così riassunta:

  • 1025 – viene collocato nella Chiesa di S. Maria il primo presepio di Napoli, come riportato da alcuni documenti.
  • 1324 – esisteva una “cappella del presepe di casa d’Alagni” ad Amalfi.
  • 1340 – la moglie di Roberto d’Angiò, la regina Sancia d’Aragona, regalò all’ordine delle Clarisse un presepe da collocare nella loro nuova chiesa, di cui oggi si può ammirare la statua della Madonna conservata nel Museo di San Martino.
  • 1470 – due fratelli, Giovanni e Pietro Alemanno, lavorarono delle statuette in legno per rappresentare la Natività
  • 1475 – Rossellino realizzò nella chiesa di S. Anna dei Lombardi la Natività di marmo
  • 1507 – fu realizzato da P. Belverte, e conservato dai frati della chiesa di S.Domenico Maggiore, il primo presepio ambientato in una grotta di pietre arrivate probabilmente dalla Palestina.
  • 1532 – l’artigiano/artista Domenico Impicciati realizzò delle statuine di terracotta commissionategli da un nobile della corte d’Aragona, Matteo Mastrogiudice, che fu anche egli rappresentato nel presepio.
  • 1534 – San Gaetano da Thiene realizzò un presepio nell’ospedale degli Incurabili.
  • 1600 – i Padri Scolopi realizzarono un presepio barocco, in cui le statuine furono sostituite da manichini snodabili, i cui arti potevano essere mossi e che venivano vestiti da abiti di stoffa, le cui dimensioni erano reali. Il presepio dei Padri Scolopi assunse poi dimensioni con le figure di circa 70/75 cm, e veniva montato nella chiesa e smontato ogni Natale.
  • fine del 600 – apparvero i primi presepi in cui venivano rappresentati personaggi del popolo che animavano piazzette e che svolgevano mestieri quali l’oste, il ciabattino, il mendicante ecc., e furono immessi nella costruzione della struttura resti di templi greci e romani, che sottolineavano il trionfo del cristianesimo sul paganesimo.
  • 700 – durante il regno di Carlo di Borbone cambiarono i committenti del Presepio napoletano, che non furono più soltanto gli ordini religiosi, ma la ricca aristocrazia; il presepio napoletano uscì dalle Chiese per entrare nelle dimore dei signori, che facevano a gara per assicurarsi i migliori artigiani di quest’arte e diedero inizio ad una vera e propria scuola napoletana dell’arte presepiale.

Oggi, lungo via San Gregorio Armeno, conosciuta nel mondo come “la strada dei pastori”, sono presenti negozi di artigiani che producono “pastori” che in alcuni casi rispecchiano le personalità più caratteristiche dei nostri tempi, e che allestiscono mostre permanenti.

In queste botteghe è possibile acquistare i classici “pastori” raffiguranti personaggi quali Benino, Cicci Bacco, il pescatore, i due compari, i Re magi, oltre alla natività, ma anche statuette con le sembianze di personaggi moderni come il Papa, Totò, Pulcinella ecc.

Anche i presepi sono creati in maniera originale: all’interno di lampadine, di conchiglie, di fiori essiccati o, come il presepe più piccolo al mondo, sulla testa di uno spillo.