Il tempio dell’eleganza
Qui visse Michelangelo da Caravaggio, dove probabilmente ideò una delle sue più note meraviglie del suo genio partoriente: le Sette Opere di Misericordia. Qui visse Torquato Tasso, nel momento in cui suoi tormenti e turbamenti si placarono in uno stato di serenità, tanto che così si espresse: “gli amici mi nutrono di molte speranze; ma niuna di tante parole tanto mi piace, quanto la vista di questa bellissima città la quale è quasi una medicina del mio dolore”. Qui alloggiò Wolfgang Goethe che, alla fine del suo Gran Tour, imparò a conoscere sé stesso, in quell’ essere inatteso e intemperato, come la stessa città che lo ospitò : “Tutti vivono in una specie di ebbrezza e di oblio di sé stessi. A me accade lo stesso. Non mi riconosco quasi più, mi sembra di essere un altro uomo. Ieri mi dicevo: o sei stato folle fin qui, o lo sei adesso”. questo è il Palazzo di Cellamare, che domina con la sua monumentalità via Chiaia – nel quartiere di San Ferdinando, cuore di Napoli – sospeso in una storia di cinque secoli intrisa di “miseria e nobiltà”, di contraddizioni e di storie ammalianti e incantatrici: ha conosciuto certamente insurrezioni, peste ed esplosioni del Vesuvio, ma è stato poi anche dimora di sfarzo e splendore sotto il principe di Francavilla Michele Imperiali, che tra il 1600 e i1700 lo rese magnifico e importante, tanto che lo stesso Benedetto Croce affermò di lui : “nobile e ricchissimo signore … magnifico e generoso, divenne il centro dell’alta società napoletana”.
Da un lato fortezza e dall’altro palazzo nobiliare, con uno dei suoi suo meravigliosi ingressi con arco in piperno in stile Barocco, questo Palazzo racconta una storia ricca di particolari affascinanti, di tradizioni e di rivoluzioni, di nobiltà, di lusso e di arte, di vocazioni, di sogni, di segreti artistici, di unicità, di creazione, di prestigio e di stile …. e continua a farlo ancora oggi. Questo Palazzo, infatti, a testimonianza della sua storia di ricerca e di classe, è la sede scelta, non a caso, dalla storica sartoria napoletana Rubinacci: un atelier che di questo Palazzo riflette tutto il fascino, il gusto, la storia e l’arte.
Entrando nell’atelier, una sorprendente piacevolezza avvince l’animo e trasporta in un mondo di eleganza senza tempo. Distinzione e classe, unicità espressiva e sontuosità “su misura”, ma allo stesso tempo leggerezza dei tessuti ed eccellente vestibilità: sensazioni avvolgenti dei capi che vestono di levità. Qui la particolarità, la dovizia, la tecnica di lavorazione è essenziale, ma soprattutto il tempo di cura e di realizzazione di ogni capo diventa il valore inestimabile che accompagna queste creazioni uniche, nate come espressione esclusiva di chi poi le vestirà. Così Mariano Rubinacci , erede della seconda generazione dei Rubinacci, ci svela: “Lo stile è la caratteristica fondante della nostra unicità … piccoli dettagli ma anche piccoli difetti, che costituiscono poi l’originalità e paradossalmente la perfezione. E’una perfetta imperfezione, che deve contraddistinguere il capo originale. La ricerca del tessuto, del colore, la ricerca dell’armonia, il tempo che dedichiamo rendono unici i nostri prodotti. Spesso i segreti di quest’arte non si conoscono: neanche noi li conosciamo!”. La sapienza antica della loro arte, dunque, è proprio questo rendere tutto incomparabilmente naturale, seguendo istinto e passione; dedicando quella cura da cui solo si può poi creare qualcosa di prezioso ed eccezionale. Queste produzioni dunque nascondono un segreto, che vive ancora proprio in quell’ irripetibilità e che non si lascia svelare totalmente neanche dai suoi stessi creatori, da generazioni in generazioni, come se fosse tutto non programmato, ma realizzato con naturalezza seguendo le vie della passione natia che in loro si tramanda. Oggi poi è difficile riuscire a trovare un corretto equilibrio tra la tradizione sartoriale e le nuove tendenze del mercato del settore relativo al vestiario, regolato dalle leggi di consumo globalizzato. Cosi Mariano Rubinacci continua: “La mancanza di professionalità e l’approssimazione non aiutano certo lo sviluppo di questo settore. Ogni giorno si impara qualcosa di nuovo qui, nella ricerca sapiente dell’armonia: questa non è una scuola sartoriale, ma è un’Università della sartoria! “.
Sicuramente la qualità, la preziosità e l’unicità dei capi caratterizzano questo stile, attento tuttavia anche alla crescita, ai cambiamenti, alla comodità, in grado di farsi interprete dei nuovi modi di vivere, dell’avanzamento tecnologico, che deve diventare, come dice Mariano Rubinacci: “una via, ma mai l’essenza di una creazione”. D’altra parte, la presenza del sito di moda Rubinacci sui canali virtuali è un’importante e fondamentale via di visibilità, per relazionare la produzione al mercato globale, cercando di mantenere salda la tradizione e nello stesso tempo l’innovazione e la raggiungibilità.“La maggioranza dei nostri clienti proviene dal mercato straniero, dove le nostre produzioni vengono apprezzate proprio per l’armonia che le distingue!” I loro clienti sono principi o sceicchi, spesso artisti di fama internazionale, ma anche industriali, politici e banchieri. Un abito firmato Rubinacci, così, ha un valore inestimabile: rappresenta una scelta importante di come presentarsi e vivere anche il proprio tempo, il segno di uno stile di vita, anche napoletano, come tendenza ed espressione di autenticità e di spontaneità, di veridicità e di freschezza. Ricordi, tradizione, sontuosità vivono così in abiti realizzati con stoffe leggere e confortevoli, il tutto contraddistinto da lusso e personalizzazione: “l’unico stile qui è proprio quello del cliente”, aggiunge Mariano Rubinacci. “Non c’è tendenza o moda pre-imposta, qui tutto nasce a misura d’uomo, perché la personalità vive anche attraverso ciò che si indossa.”
Il meraviglioso atelier, confortevole e rilassante al tempo stesso, incastonato nella splendida cornice di Palazzo Cellamare nel cuore storico di Napoli, è il segno di questa unicità, personalizzazione ed eleganza: qui l’esposizione eccezionale di tessuti – prospera quanto un tesoro – di abiti, di cravatte e di foulard parla anche di Napoli. Mariano Rubinacci, infatti, mostra creazioni con immagini del Golfo di Napoli, della Cupola del Teatro San Carlo, delle Sirenuse di Positano, delle ceramiche di Capodimonte e un foulard poi in particolare con la rappresentazione di un’icona medievale: “l’ho travata in un antico cofanetto custodito nella mia casa: era un cofanetto d’amore che accompagnava i contratti matrimoniali nel periodo Normanno. L’idea è stata quella di realizzare con quella immagine dei foulard, che spesso poi vengono posti all’interno della giacche da noi realizzate, come segno distintivo delle nostre lavorazioni”. Un vero archivio storico si rispecchia nei motivi e nelle immagini degli accessori Rubinacci, che propongono uno stile su misura di rinnovato estetismo che, recuperando il passato, rivive in chiave moderna in questa moda maschile, segno di naturale, di morbida ed eterna eleganza e bellezza, e anche sogno di imperitura e aristocratica armonia delle forme.
Addentradosi nei suoi laboratori di lavorazione dei capi poi proprio l’armonia, il silenzio, la concentrazione vengono colti nella gestualità, negli intenti, nell’attenzione, nella passione genuina con cui anche i dipendenti sono impegnati a realizzarli. Questa vocazione all’eleganza naturale, nella sua eccezionalità, venne tramandata dal 1930, dal padre di Mariano, Gennaro Rubinacci, esteta e cultore di grazia. Erede di questa vocazione naturale poi è diventato lo stesso Mariano Rubinacci e i figli Luca, Alessandra e Chiara, esportando questo stile napoletano – in confluenza anche con tendenze inglesi – creando giacche e vestiti da uomo con stoffe finissime, morbide e di estrema confortevolezza.
Impalpabilità, piacevolezza e assoluta distinzione così diventano il segno di uno stile di vita unico, che rispecchia poi l’essenza di questa eccellenza tutta partenopea. Lo stile Rubinacci, così, si pone come un vero e proprio tempio salvifico dell’eleganza e dello stile partenopeo nel mondo: Napoli, Milano, Londra, Tokyo sono veri salotti di culto del gusto e della filosofia delle forme eleganti, perché in essi prende corpo una verità, di cui parlò anche Oscar Wilde: “La moda è ciò che uno indossa. Ciò che è fuori moda è ciò che indossano gli altri.”
Contatti
Rubinacci Atelier
Naples Atelier
“Palazzo Cellamare”
Via Chiaia 149/E
80100 Napoli (Italy)
+39 081 415793
+39 081 403908
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